Cinema

Iron Man 3

Antonello Trezza

Shane Black sostituisce Jon Favreau offrendo l’eroe Tony Stark, alias Iron Man, al suo periodo più buio per affrontare un nemico venuto dal passato.

Premessa: nessuna opera trasposta o anche solo ispirata deve per forza di cose somigliare all’originale in ogni sua parte. E così, se sullo schermo vediamo un personaggio come quello del Mandarino (Ben Kingsley) completamente differente rispetto all’opera a fumetti, addirittura sminuito, potremmo dire, non dobbiamo farne un dramma. L’opera filmica è qualcosa a sé stante e da tale va trattata.

Dopo gli eventi di New York (The Avengers), Tony Stark (Robert Downey Jr.) non è più lo stesso. In piena crisi d’identità, e frequenti attacchi di panico, dovrà affrontare un nemico venuto dal passato che porterà a galla i dubbi e le paure più profonde, e lo porterà a capire cosa conta davvero nella vita.

Al timone di questa terza avventura troviamo Shane Black (anche co-sceneggiatore) alla sua seconda regia dopo il flop Kiss Kiss Bang Bang, ma autore di quel capolavoro degli anni Ottanta che è Arma Letale (1-2). Black fa pesare non poco la sua presenza che è comunque in perfetta sincronia col lavoro dei due capitoli precedenti di Jon Favreau (qui solo come attore). Tanta azione inframmezzata da note comiche, quasi mai impertinenti, e alcune autocitazioni. Ma Iron Man 3 non è solo questo: è il capitolo più cupo della trilogia (anche se non stiamo ai livelli della trilogia DC del Cavaliere Oscuro), che ci restituisce un Tony Stark anche serioso, che non riesce più a scindere il suo Io da quello del supereroe. D’altronde l’intero film è strutturato come una sorta di seduta psicanalitica. E in tal senso, la battaglia finale in cui Tony entra ed esce dalle varie armature di Iron Man, come se stesse attraversando una porta girevole, è esemplificativa.

Forte in questo film è l’impianto socio/politico che richiama la situazione dell’America odierna. Il Villain di turno, Aldrich Killian (Guy Pearce) e Tony, infatti, sono metafora di una battaglia interna al capitalismo di chi altera il mercato per creare domanda e offerta e chi offre un modello a dominante umana.

Nonostante la presa larga dal fumetto che non piacerà ai puristi, come suddetto, il ritmo è veloce e incalzante, e senza intoppi ci porta al termine del percorso introspettivo di Tony, uomo differente rispetto a quello conosciuto nel lontano 2008. Nota dolente la colonna sonora che abbandona il rock “pompato” degli AC/DC per suggestioni più “elettriche”.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Shane Black
  • Fotografia: John Toll
  • Musiche: Brian Tyler
  • Cast: Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Ben Kingsley, Rebecca Hall, Guy Pearce, Jon Favreau, Fan Bingbing, Don Cheadle
  • Sceneggiatura: Drew Pearce, Shane Black

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