Cinema

In Sala. The Judge

Marina Niceforo

Robert Downey Jr. e Robert Duvall e il gattone protagonisti di una vicenda giudiziaria e familiare dalle ottime premesse, ma dai risultati alterni

 

Film di apertura all’edizione di quest’anno del Festival di Toronto, The Judge passa ora alle sale italiane per il “giudizio” – è il caso di dirlo – del grande pubblico. David Dobkin abbandona momentaneamente la commedia (Cambio vita, Due single a nozze) per cimentarsi con un melodramma sulle vicende familiari e giudiziarie.

Robert Downey Jr. è Hank Palmer, un avvocato pieno di sé che ha raggiunto il successo difendendo e facendo scagionare clienti quasi sempre colpevoli; alla morte improvvisa della madre torna nella sua cittadina natale, nell’Indiana, dove vivono ancora i fratelli Glenn (interpretato da Vincent D’Onofrio in un ottimo ruolo minore) e Dale e il padre Joseph (Robert Duvall), giudice integerrimo. Hank non ha un buon rapporto con il padre e decide di ripartire subito dopo il funerale della madre, ma quando la notizia che il giudice è accusato di aver ucciso e investito un uomo (senza ricordare nulla) lo raggiunge, è costretto a restare.

Malgrado l’ottimo materiale di partenza per una storia che intreccia i problemi del rapporto padre-figlio con le fasi di un processo giudiziario, Dobkin esagera, aggiungendo troppe linee secondarie che non approfondisce debitamente (come quella del fratello Glenn, che in parte motiva anche il rancore esistente tra Hank e il padre), e tralasciando invece quella principale che non appassiona e non interessa almeno fino alla metà inoltrata del film, quando finalmente i due personaggi protagonisti prendono vita lasciando trasparire il necessario coinvolgimento emotivo. La sovrabbondanza narrativa diventa evidente nel finale, che si protrae più del dovuto per poter chiudere le numerose parentesi aperte nel corso della storia, tra le quali quella con la ex del liceo di Hank, Samantha (Vera Farmiga), e quella relativa al divorzio e all’affidamento della figlia.

Gli stessi meccanismi di confronto tra Hank e il giudice – personaggi studiati a tavolino in modo da essere fastidiosamente uguali e contrari – sono alquanto prevedibili e non offrono nulla di nuovo al cliché (e dunque anche alla sua conclusione); ciononostante Robert Downey Jr. e Robert Duvall riescono a rendere i ruoli credibili per la qualità delle loro interpretazioni.

Se molti sono gli errori di sceneggiatura, pochi sono quelli di regia: Dobkin riesce sempre a centrare e a motivare ogni scena concentrando le inquadrature sui particolari importanti, provando a dare significato alla storia con immagini ben scelte e utili alla narrazione. Si evince, insomma, l’ansia di far bene del regista americano, ansia per cui la critica ha in parte giustificato gli altri difetti di The Judge


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: David Dobkin
  • Fotografia: Janusz Kaminski
  • Musiche: Thomas Newman
  • Cast: Robert Downey Jr., Robert Duvall, Leighton Meester, Billy Bob Thornton, David Krumholtz, Vera Farmiga, Melissa Leo, Vincent D'Onofrio
  • Sceneggiatura: Nick Schenk, Bill Dubuque

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