Cinema

In Sala. La prima luce

Cristina Lucarelli

Un richiamo all’attualità poco riuscito affogato nei luoghi comuni, tale è il ritorno alla finzione di Vincenzo Marra.

 

Dopo tre anni torna da dove tutto iniziò: Vincenzo Marra si ripropone al Festival di Venezia, dopo 3 anni di assenza dalla kermesse – ma non dal cinema – dove, nel 2012, presentò  Il gemello nella sezione Giornate degli Autori. Venezia dovrebbe portargli fortuna, così come fece nel 2001, quando il regista napoletano vinse, con la sua opera prima Tornando a casa, il premio come miglior film alla Settimana Internazionale della Critica, ma stavolta il risultato non può dirsi lo stesso. La prima luce, a dispetto del titolo, sembra non trovare mai la luminosità e la vitalità della dimensione attesa, restando stagnante in un pozzo di asfittica immobilità.

Marco è un giovane avvocato. Vive a Bari con la compagna cilena e con il loro bambino di 8 anni, Mateo. La storia d’amore tra Marco e Martina è però agli sgoccioli e la donna vuole tornare in Cile con il figlio. Il protagonista non vuole però separarsi dalla sua progenie, costringendo l’ex compagna alla fuga. L’uomo decide di non arrendersi alla sparizione di Mateo e si reca così in Sud America deciso a ritrovare il piccolo…

Separazioni, famiglie miste, figli contesi: sembra gridare all’attualità l’ultimo lungometraggio di Vincenzo Marra ed invece l’unica cosa a cui arriva è un insoddisfacente mediocrità. Al dramma familiare dovrebbero affiancarsi gli stilemi del thriller, ma l’alchimia non riesce al cineasta di Napoli, lasciando così che le vicende del film s’impongano sullo status emotivo dello spettatore. Riccardo Scamarcio veste i panni di un cinico avvocato, convincendo nella prima parte ma perdendosi, proprio come il suo personaggio, nella seconda e scontrandosi  con una Daniela Ramirez dipinta come la più classica delle madri depresse.  Anche la figura del detective serve a poco o niente: presto la sfumatura gialla si perde nell’indecisione come il resto delle vicende. Nel fallimento di un personaggio profondamente maschilista come Marco, La prima luce si muove lungo la strada dei luoghi comuni, affilandone troppi, infastidendo l’intelligenza dello spettatore. Non c’è un punto d’approdo nell’intreccio, la pellicola non va da nessuna parte. La rigorosità della regia e il tema principale non riescono quindi a salvare il modo in cui Marra lo ha trattato: pretenzioso, scomposto, senza convinzione.


Dettagli

  • Titolo originale: La prima luce
  • Regia: Vincenzo Marra
  • Fotografia: Maura Morales Bergmann
  • Musiche: Camila Moreno
  • Cast: Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Luis Gnecco, Alejandro Goic, Gianni Pezzolla Fotografia:
  • Sceneggiatura: Angelo Carbone, Vincenzo Marra

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