Cinema

In Sala. Jimmy P.

Fausto Vernazzani

La storia del Piedi Neri James Picard e della sua terapia con George Devereux in un deludente film di Arnaud Desplechin.

Riesce in un certo qual modo complicato trovare un senso alla particolare visione di Arnaud Desplechin del rapporto tra James Picard e George Devereux nel film Jimmy P.. In concorso al Festival di Cannes il Maggio dell’anno scorso, uno dei grandi concorrenti ai César 2014, l’opera di Desplechin è una cronaca cinematografica degli studi antropologici di Devereux, chiamato ad esaminare un particolare caso di stress post-traumatico della Seconda Guerra Mondiale.

La particolarità sta nella provenienza di James Picard, appartenente alla tribù dei Piedi Neri, ma per obbligo costretto ad ubbidire alla bandiera degli Stati Uniti d’America. Una costrizione che non gli pesa, l’origine è un modo di vivere normale che, pur cozzando con le sue abitudini alcoliche, sopravvive senza un gran dispendio di forze. Ad aprire la sua mente ai sogni e al linguaggio dei Piedi Neri è stata una ferita alla testa, ed una paura ora manifesta.

Desplechin mostra come presto nasca un’intesa tra i due; un uomo bianco venuto dalla Francia, di origini ungheresi e di cultura ebraica, riesce a capire il nativo americano, a mostrare curiosità e interesse ed un’intelligenza che a lui può avvicinarsi, con cautela, comportandosi come un uomo vicino ad un grosso orso addormentato. Ovviamente non c’è violenza, il rapporto tra i due prosegue con calma, troppa calma, e l’idea stessa del confronto tra due etnie martoriate, in modi e tempi diversi, la tragedia sommessa della Guerra, è così labile da non sortire alcun effetto sullo spettatore.

Un fallimento per il regista francese, opinione che non si può applicare ai due interpreti, due caricature che parlano una lingua diversa dai movimenti della macchina da presa, che la superano tra gesti e accenti: Benicio Del Toro senza alcuna esitazione convince lo spettatore come nativo americano, così come l’iper-attività del piccolo Mathieu Amalric esprime la sua gioia e la sua flebile rabbia repressa in maniera assolutamente esaustiva. Jimmy P. nelle sue due ore non va, però, oltre l’apprezzamento dei due interpreti, troppo debole nel suo sottotesto narrativo per riuscire anche solo a tenersi in piedi.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Arnaud Desplechin
  • Fotografia: Stéphane Fontaine
  • Musiche: Howard Shore
  • Cast: Benicio Del Toro, Mathieu Amalric
  • Sceneggiatura: Arnaud Desplechin, Kent Jones, Julie Peyr

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