Cinema

In Sala. Il segreto dei suoi occhi

Vincenzo De Divitiis

L’Oscar argentino al Miglior Film Straniero rinasce con una propria valida identità negli Stati Uniti col regista Billy Ray e Chiwetel Ejiofor protagonista.

 

Fino a questo momento la consuetudine tutta americana di proporre remake di fenomeni cinematografici provenienti da altri paesi, in particolare dall’Europa, si era limitata soprattutto al genere horror con tantissimi titoli il cui valore medio si attesta su livelli mediocri con qualche punta di eccellenza. Il regista Bill Ray, tuttavia, decide di allargare i confini di tale pratica e rielabora a suo modo uno dei film più belli degli ultimi anni, ossia Il segreto dei suoi occhi dell’argentino Juan Josè Campanella il cui consenso di critica e pubblico raggiunse la vetta massima con il premio Oscar al Miglior Film Straniero nel 2010. Un’operazione dunque non delle più facili la cui resa nel complesso è apprezzabile, seppur con alcuni difetti dovuti alla volontà, comunque necessaria e propedeutica ad una discreta riuscita, di adattare il modello iniziale ai toni e ai ritmi del cinema americano.

Era il 2002 quando Ray (Chiwetel Ejiofor), allora agente dell’FBI, trovò il cadavere sfigurato e senza vita della figlia della collega Jess (Julia Robert). Da quel giorno in poi parte una lunghissima ed estenuante caccia all’uomo che si protrae per tredici anni, ovvero fino a quando Ray, ormai ritiratosi dal suo lavoro, trova il colpevole di tale delitto e per catturarlo torna nel suo vecchio ufficio chiedendo aiuto ai suoi ex collaboratori. Qui ritrova anche Claire (Nicole Kidman), donna di cui da sempre è innamorato e attuale vice procuratore distrettuale, con la quale riallaccia i rapporti non senza creare problemi a se stesso e alle indagini.

Affermare che questo di Ray sia un remake poco riuscito sarebbe esercizio sbagliato e poco veritiero verso un’opera che in molti punti riesce a costruirsi una propria identità slegata dal lavoro di Campanella. Ciò accade per merito del sapiente e mai invasivo ricorso a gran parte degli stilemi dei gialli a stelle e strisce: il detective di ferro pronto a utilizzare qualsiasi mezzo pur di arrivare allo scopo, la rappresentazione esasperata del dolore, qualche spruzzata di action in pieno stile poliziesco e, soprattutto, il riferimento agli attentati terroristici dell’11 Settembre. Proprio quest’ultimo elemento è quello che più concorre a donare al film una veste accattivante e fortemente ancorata al contesto americano, avvalorando così il concetto succitato di una pellicola dotata di una propria identità.

Non tutto è oro quello che luccica, però, e la sceneggiatura (scritta dallo stesso Ray) mostra con il passare dei minuti qualche passaggio a vuoto di troppo e non riesce, a differenza del film argentino, ad approfondire le psicologie dei personaggi i cui disagi interiori e riflessioni sulla vita e il tempo che passa rimangono estranei al film, quasi impalpabili e poco coinvolgenti per un pubblico che assiste ad uno spettacolo gradevole ma privo anche di quella carica ironica che aveva caratterizzato il modello precedente.

 


Dettagli

  • Titolo originale: Secret in Their Eyes
  • Regia: Billy Ray
  • Fotografia: Daniel Moder
  • Musiche: Emilio Kauderer
  • Cast: Chiwetel Ejiofor, Julia Roberts, Nicole Kidman, Dean Norris, Alfred Molina, Joe Cole
  • Sceneggiatura: Billy Ray

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