Cinema

In Sala. Guerra

Marcella Santomassimo

Continua al Nuovo Cinema Aquila di Roma la rassegna dedicata al regista Pippo Delbono in scena al Teatro Argentina con il suo ultimo spettacolo Orchidee.

Pippo Delbono non è un regista facile, è un’artista che predilige la poetica, le immagini, i suoni. Elementi che si fondono nella pellicola Guerra (2003) e affondano nella sensibilità delle persone, del pubblico in sala. Le immagini sono quelle di Israele e Palestina, riprese durante la tournée dello spettacolo omonimo, luoghi distrutti dalla guerra, luoghi strani, disumanizzati, ricoperti da cumuli di macerie e di fiori.

Guardiamo attraverso gli occhi del regista e sentiamo attraverso le percezioni di Bobò e Gianluca Ballarè, diversamente abili, diversamente umani. Il tono di voce meccanico, fermo e altalenante di Delbono ci guida alla scoperta della miseria e della ricchezza umana; pezzi di poesia ritornano come una sicurezza, come un bisogno di dare voce ai dimenticati della storia, ai presenti della miseria. La pellicola vuole essere qualcosa di più di un documentario: il susseguirsi di immagini, suoni e parole riescono a travolgere come in un vortice in cui, ad un certo punto del lungometraggio, lo stesso Delbono viene risucchiato.

Crudeltà e innocenza, orrore e bellezza, macerie e fiori si danno la caccia, si rincorrono, si scrutano a vicenda, convivono e si esplorano. Guerra è uno spettacolo che è andato in scena lì dove la guerra c’era e c’è veramente, è un film nato dall’esperienza di un viaggio, da un’urgenza che  non è quella di raccontare ma di mostrare le conseguenze del conflitto attraverso gli occhi delle persone, le più indifese, le più innocenti.

Pochi elementi quelli del regista, fusi bene insieme riescono nell’intento di dare della guerra, delle persone che la vivono e delle città che ne sono affette, una visione tristemente poetica. Un tema con il quale Delbono si era già confrontato con lo spettacolo teatrale Enrico V. In alcune sequenze finali lo stesso grido muto del personaggio principale della piece echeggia nei suoni non articolati di Bobò: i suoi gesti apparentemente senza senso, sotto un cielo che azzurro non è più, riescono a comunicare più di quanto si possa mai credere possibile.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Pippo Delbono
  • Fotografia: Paolo Santolini
  • Musiche: /
  • Cast: Gianluca Ballaré, Bobò, Piero Corso, Pippo Delbono
  • Sceneggiatura: Pippo Delbono

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