Cinema

In Sala. Exodus – Dei e re

Marina Niceforo

La storia biblica di Mosè e dell’Esodo degli ebrei dall’Egitto rivive nel colossal diretto da Ridley Scott.

 

Tra i tanti episodi biblici prestati alla cinematografia, quello dell’Esodo del popolo ebraico dall’Egitto sotto la guida di Mosè è forse uno dei più sfruttati, indubbiamente per il suo altissimo potenziale narrativo in termini di ricchezza e forza del racconto. Da sempre affezionato al concetto di epicità nei suoi film, Ridley Scott torna nelle sale un anno dopo il discusso The Counselor – Il procuratore con la sua versione di questa grande storia.

Exodus – Dei e re si propone come colossal, e in effetti l’impianto scenico è imponente ed opulente – grazie anche al direttore della fotografia Dariusz Wolski che sa come esaltare luci ed ombre delle antiche città egizie e dei personaggi tutti – così come quello della sceneggiatura, che mira a costruire lentamente l’antagonismo tra il protagonista Mosè (Christian Bale) e l’antagonista Ramses (Joel Edgerton, probabilmente il più fuori posto tra l’intero cast).

All’inizio della storia, infatti, Mosè è fedele generale dell’esercito del faraone Seti (un insolito John Turturro) al fianco del figlio di questi, Ramses; durante una delle sue missioni Mosè viene a sapere dal saggio ebreo Nun (Ben Kingsley) che lui stesso ha origini ebraiche, e che secondo una profezia libererà 400.000 ebrei dal giogo della schiavitù, portandoli fuori dall’Egitto. Ispirato da una nuova fede in Dio, Mosè prende coscienza della sua identità e della sua missione, iniziando una lenta ma inarrestabile battaglia contro il nuovo faraone Ramses II per la salvezza del popolo ebraico.

Un racconto dalle grandissime potenzialità, si diceva, che purtroppo restano inesplorate in Exodus – Dei e re; colui che dovrebbe guidare in tutti i sensi la storia, Mosè, è infatti il personaggio meno motivato (almeno fino all’inizio dell’esodo stesso) a compiere le sue azioni, laddove Ramses è animato da un carattere sì meno sfaccettato, ma meglio tratteggiato, che giustifica le sue crudeli decisioni nei confronti della popolazione. Gli avvenimenti dell’episodio biblico sono tanti – l’esilio di Mosè nel deserto dove troverà moglie, il ritorno dopo nove anni e le dieci piaghe d’Egitto, il cammino degli ebrei fino al Mar Rosso e infine le tavole dei dieci comandamenti – che Mosè diventa poco più che uno strumento narrativo per tenere insieme le varie parti della storia.

Dunque, malgrado lo sforzo di Scott (da segnalare la celebre scena dell’attraversamento del Mar Rosso, per una volta resa visivamente credibile), gli autori non riescono a donare autorevolezza e solennità a questo film, cosicché di colossale restano solo le piramidi e i grandi monumenti dei faraoni.


Dettagli

  • Titolo originale: Exodus: Gods and Kings
  • Regia: Ridley Scott
  • Fotografia: Dariusz Wolski
  • Musiche: Alberto Iglesias
  • Cast: Christian Bale, Joel Edgerton, John Turturro, Aaron Paul, Ben Mendelsohn, Ben Kingsley, Sigourney Weaver
  • Sceneggiatura: Adam Cooper, Bill Collage, Jeffrey Caine, Steven Zaillian

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