Cinema

In Sala. Dietro i candelabri

Cristina Lucarelli

Luminoso e super-accessoriato biopic dell’artista inglese Liberace e del suo amore col bel Scott Thorson, diretto da Steven Soderbergh per il canale HBO.

Una superficie kitsch, un’anima oscura. Una cornice scintillante che nasconde il tormento dell’amore. Un dualismo ontologico quello che Steven Soderbergh racconta in Dietro i candelabri (Behind the Candelabra), un biopic sicuramente sopra le righe e dedicato ad un personaggio altrettanto eccessivo.

Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico, si parla di Liberace, un artista inglese realmente vissuto e scomparso nel 1987 e della sua tormentata storia d’amore, durata circa sei anni, con il giovane e bellissimo Scott Thorson. Una relazione nata nonostante la differenza di età, nonostante l’appartenenza a ceti diversi. E se per tutti Scott era un dipendente o un amico, per Liberace lui era l’amore, la stravaganza, il divertimento sfrenato.

Non solo la storia di questa pellicola, ma soprattutto le sue vicende “vitali” – tra produzione, festival e quant’altro – hanno fatto si che Dietro i candelabri fosse un film destinato a far parlare di sé, e molto. Un lungometraggio per la televisione, prodotto da HBO ma in concorso a Cannes 2013 e che segna il ritiro dalle scene, per un anno sabbatico, del regista statunitense. Soderbergh disegna la parabola di una liason gay e costruisce un plot decisamente camp, a base di intrattenimento, sesso, sregolatezza.

E poi chirurgia estetica, che Liberace (Micheal Douglas) regala al suo giovane amante Scott (un bravissimo Matt Damon, tutto muscoli e tormento) e che porterà alla rottura tra i due. Grazie alla sceneggiatura equilibrata di Richard LaGravenese, il cineasta americano ci offre un lavoro dalla superficie bizzarra (corpi, abiti, suppellettili ecc), ma dal nocciolo “globale”, una storia calibrata che piace un po’ a tutti. La tematica gay è raccontata senza pruderie e senza alcun intento scandalizzante, ma con la voglia di mostrare la semplicità connessa al sentimento dell’amore, dell’affetto. La stessa semplicità che ha regolato regia e script, per una trama che diventa persino commovente nel finale.

I candelabri del titolo, quelli sul pianoforte del Liberace tutto lustrini e negazione della propria sessualità – interpretato in maniera mimetica da Douglas – nascondono qualcosa. Per questo bisogna guardare “dietro” i candelabri, oltre le apparenze, per poter scoprire ciò che si nasconde (ma in bella mostra!) nella luminosità che acceca chi non sa guardare.

Soderbegh ha fatto centro.  


Dettagli

  • Titolo originale: Behind the Candelabra
  • Regia: Steven Soderbergh
  • Fotografia: Steven Soderbergh
  • Musiche: Marvin Hamlisch
  • Cast: Michael Douglas, Matt Damon, Scott Bakula, Rob Lowe
  • Sceneggiatura: Richard LaGravenese

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