Cinema

Il grande e potente Oz

Antonello Trezza

Sam Raimi abbandona nuovamente l’horror per tornare su temy fantastici con una nuova trasposizione dei racconti di L. Frank Baum.

Che il fruitore sia da sempre affascinato dalla serialità, è un dato di fatto. E così, sia nel cinema che in letteratura, ci ritroviamo a contemplare saghe più o meno riuscite, sequel e prequel di qualsiasi genere e dalla dubbia autorialità; imprese ardue che terminano in insuccessi e poche volte nel loro contrario. E nel 2013, a ben quattro anni di distanza dal suo ultimo lavoro, Drag Me to Hell, Sam Raimi decide di portare sul grande schermo l’origine di uno dei più grandi fenomeni culturali del XX secolo: The Wizard of Oz (1939).

Oscar Diggs (un fascinoso James Franco) è un illusionista da fiera itinerante, adito a bugie e stratagemmi per ingannare il pubblico o la “bella” di turno. Scampato all’ira di un uomo cornuto e alla morte per mezzo di un tornado, Oscar si ritrova in un mondo incantato, dove è scambiato per il potente mago di una vecchia profezia che vuole che il prescelto sia l’uomo in grado di liberare il regno di Oz dal predominio della strega malvagia.

Il Grande e Potente Oz, tratto dai racconti di L. Frank Baum, è un film dai molteplici aspetti: ingannevole con un lungo prologo in bianco e nero, in cui la stereoscopia è usata magnificamente, e l’avvento nel mondo magico (e colorato) di Oz; una parte centrale con pochi spunti interessanti e che a tratti rasenta la banalità; e, infine, con un terzo atto ricco d’azione con il classico scontro tra bene e male. D’altronde siamo pur sempre dinanzi a una favola.

Le premesse per un flop c’erano tutte, a cominciare dalla questione riguardante alcuni copyright appartenenti alla Warner Bros. e che la Disney doveva in tutti i modi evitare (non a caso non c’è alcun riferimento alle “scarpette rosse” di Dorothy). Eppure Raimi è bravo a mantenere una certa coerenza sia con l’opera di Baum (di cui la Disney mantiene i diritti) sia con il suo predecessore cinematografico: vedi la volontà di mantenere le tre streghe (invece di quattro), che le due malvagie siano sorelle e che Theodora (Mila Kunis) abbia la pelle verde, che Oz sia una versione speculare del Kansas e così via.
Inoltre, va dato atto al regista di aver comunque conferito al film un tocco personale, dall’immancabile humor che contraddistingue la sua filmografia, fino alle scelte di montaggio e di make-up, e di aver diretto un cast d’attori di alto calibro, che poche volte danno l’impressione di recitare personaggi di una “favola della buona notte”, e che oltre ai già citati Franco e Kunis, annovera Rachel Weisz (Evanora) e Michelle Williams (Glinda).


Dettagli

  • Titolo originale: Oz: The Great and Powerful
  • Regia: Sam Raimi
  • Fotografia: Peter Deming
  • Musiche: Danny Elfman
  • Cast: James Franco, Michelle Williams, Rachel Weisz, Mila Kunis, Zach Braff
  • Sceneggiatura: Mitchell Kapner, David Lindsay-Abaire

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti