Arti Performative

EgriBiancoDanza // Nowhere?

Maria Antonietta Trincucci

Un viaggio senza rotta, un equilibrato esperimento, che però colpisce più per l’opulenza della tecnica che per una genuina trasmissione di emozioni


 

Nowhere? – Itinerari dell’agire umano della compagnia EgriBiancoDanza è un trittico composto da tre differenti momenti (Wings, The Master, Nowhere?) coreografati da Raphael Bianco, che all’interno del gruppo ricopre anche il ruolo di co-direttore insieme a Susanna Egri. Il tema intorno al quale si sviluppa la narrazione è la natura umana, della quale si analizza principalmente il limite effimero che caratterizza sentimenti e legami terreni.

Il palcoscenico mostra la sua nudità, privato delle quinte, e in scena si muovono armonicamente i corpi dei danzatori (Lisa Bertoli, Maela Boltri, Vanessa Franke, Vincenzo Galano, Vincenzo Criniti, Cristian Magurano, Alessandro Romano), impeccabili e instancabili interpreti.

Progressivamente ci si addentra in un’atmosfera punteggiata da differenti sfumature.

Prima con Wings (musiche di Salvatore Sciarrino) si assiste in silenzio al tramutarsi del corpo delle tre danzatrici in ali d’uccello. Un ampio drappo di stoffa bianca, posto sulla scena, viene agitato dalle ballerine creando morbidi rigonfiamenti che si confondono con i gesti, ora sinuosi, ora scattanti e nervosi, come stormi in volo immersi in un candore lattiginoso.

Subito dopo è il momento di The Master (musiche di Thomas Oboe Lee), pezzo tutto maschile, incentrato sul tema della seduzione del potere. Un sinistro personaggio dileggia gli altri tre danzatori. La sua autorità è simbolicamente rappresentata da un lungo bastone di legno, che armeggia con maestria in una specie di danza/addestramento, un gioco che oscilla tra la lotta e la repressione, di un maestro con i suoi allievi, di un potente con degli indifesi subordinati.  

Nowhere? coinvolge l’intero ensemble, che si ritrova in scena quasi trascinato dalle onde del mare, presenti nella musica (composta da Deuter). Vittime di un metaforico naufragio, danzano simbolicamente la ricerca di noi stessi, uno scontro con le nostre ombre per assicurarci consistenza umana. Una danza energica che si divide tra momenti solipsistici e coreografie di gruppo dove anche il respiro dei danzatori sembra essere lo stesso.  

Quest’ultima creazione, che dà il titolo all’intera opera, chiude il cerchio e, con il suo interrogativo, lascia aperti spiragli e possibilità. Un viaggio senza rotta, un equilibrato esperimento, che però colpisce più per l’opulenza della tecnica che per una genuina trasmissione di emozioni. Molto viene mimato e non vissuto e altrettante sensazioni aleggiano nell’aria senza però penetrare a fondo.  


Dettagli

  • Titolo originale: Nowhere? - Itinerari dell'agire umano

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