Musica

EFTERKLANG @ CIRCOLO DEGLI ARTISTI 5/05/2013

Nunzia Scala

Il documentario – The Ghost of Piramida

 

Una tiepida Domenica romana accoglie il ritorno degli Eftkerklang in Italia. Post-rock, folktronica, Avant-Pop; in qualsiasi modo si voglia definire la musica della band danese, è certo che essa continui ad entusiasmare. L’attesa per il concerto è confermata dalla folta presenza di spettatori alla proiezione di “The Ghost of Piramida” che più che un dietro le quinte dell’ultimo Album degli Efterklang risulta essere un vero e proprio viaggio verso la comprensione dei motori ispirativi del gruppo. Per registrare il loro quarto lavoro, la band ha compiuto un viaggio fino all’isolotto norvegese di Spitsbergen, 1000 Km dal Polo Nord, che ospita il villaggio fantasma di Piramida, fondato all’inizio del Novecento da alcuni minatori svedesi e venduto in seguito all’Unione Sovietica che ne ha sfruttato per molti anni i giacimenti carboniferi. Abbandonato nel 1998, questo insediamento appare oggi esteriormente intatto ma attraversato al suo interno da un senso di malinconia per la grandezza perduta. Il documentario, realizzato da Andreas Koefoed, è sostenuto strutturalmente dalla voce narrante di Alexander, ex abitante del villaggio, che racconta fasti e decadimento dell’insediamento popolato un tempo da minatori che vivevano una vita alternativa rispetto a quella della loro terra, dominata dal regime comunista. Un Eden i cui tratti riecheggiano nella memoria dei suoi edifici maestosi; gli Efterklang provano ad attingere a questa memoria muovendosi tra le rovine, guidati da uno spirito di ricerca eziologica e musicale. In questo modo i suoni del villaggio sono diventati i suoni dell’Album. I silos hanno assunto il ruolo di cassa di risonanza, le carte degli archivi di Piramida scagliate a terra, insieme al loro eco sono diventate percussioni. La corsa del gruppo tra la flora dell’isolotto, opportunamente registrata in presa diretta è diventata l’inizio di “Dreams Today”. Questo minuzioso lavoro artigianale, teso a restituire lo spirito del luogo, rende Piramida un Concept- Album dalla rara intensità. Conducendoci per mano tra le rovine di questo villaggio, gli Efkerklang ci hanno reso parte integrante e consapevole della loro poetica.

 

 

IL CONCERTO

Ancora emozionata per la visione di “The Ghost of Piramida”, la sala, ormai piena, attende l’inizio del concerto. La formazione, rinnovata già da qualche tempo, si presenta sul palco con un’ulteriore novità. Katinka Fogh Vindelev, cantante belga dalle spiccate doti, accompagna Casper Clausen nell’interpretazione dei pezzi. L’incrocio di queste due voci produrrà nel corso della serata effetti esaltanti. L’attacco del concerto è affidato a “Hollow Mountain” che certifica dal vivo l’evoluzione dello stile degli Efterklang avvenuta in questi anni: se in passato hanno sfruttato soprattutto gli stilemi del pop-folk oggi sono molto più elettronici, a tratti quasi minimalisti. La serata scorre delicatamente tra brani vecchi e nuovi :” Sedna”, “Mirror Mirror”, una bellissima “Modern Drift”. Gli Efterklang oltre ad essere ottimi musicisti sono in grado di coinvolgere il pubblico come pochi: Casper interagisce ed osserva gli spettatori con la profondità di chi cerca conferme, Katinka si sorprende fino alla commozione delle continue acclamazioni a lei riservate. E poi il momento del FROM/TO : ad ogni concerto gli Efterklang chiedono ai loro spettatori di lasciare in una scatola degli oggetti personali. In cambio riceveranno oggetti che appartengono ai fan del concerto precedente. Volano così da Istanbul a Roma delle mutande, un biglietto da 5 euro, un paio di occhiali decisamente Kitsch. Chissà a chi andranno gli oggetti da noi donati. A donarsi sul palco sono invece gli Efterklang, così affiatati da risultare un unicum armonico. Casper suona delle pentole per terra e ci offre in chiusura di serata una versione acustica di “Alike” da brividi. Dopo il concerto la band non disdegna chiacchiere e scambi d’opinioni con noi, a riprova di una semplicità difficile da riscontrare e la sensazione che i suoi componenti trovino continua ispirazione dagli sguardi che incrociano. Il Circolo degli Artisti il 5 maggio si è illuminato, grazie ad un gruppo in grado di cantare città fantasma e di restituirne ricordi, trasmettendoli a noi ascoltatori.



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