Arti Performative

Daniele Pecci // Amleto

Giada Marcon

Al Teatro Comunale di Vicenza è andato in scena un raffinato adattamento del classico shakespeariano, con un Amleto meditativo e razionale

Dopo i numerosi successi cinematografici e televisivi che l’hanno portato alla notorietà e all’attenzione del grande pubblico, Daniele Pecci ritorna a teatro dirigendo e interpretando il testo teatrale per eccellenza: Amleto.

Pecci sceglie l’originale costruzione narrativa della tragedia shakespeariana, ambientando l’azione a cavallo fra il primo e il secondo decennio del secolo scorso, in un palazzo dalle ampie sale con pareti ricoperte da grandi specchi ossidati. È qui che Amleto sfata il mito che lo vorrebbe logorato dal sospetto, dalla rabbia e dalla sete di vendetta nei confronti della madre, la regina Gertrude, e il re Claudio suo zio, mostrandosi invece come un uomo razionale, meditativo, capace di ascoltare quelle parole del fantasma del padre, che insinuano il sospetto del suo assassinio per mano di Claudio, e diffidarne, senza perdere la fiducia nel proprio intelletto.

Se da un lato è la ragione ad avere la meglio, dall’altra, come da copione, è la diffidenza verso quegli impenetrabili pensieri a farla da padrone; seppur nello stesso luogo, i personaggi mantengono fra loro un’algida distanza, come se il corpo si opponesse ad ogni possibile contatto, pur di non scoprire dove risieda la verità.

Ogni interpretazione risulta controllata, a partire dall’impeccabile Maddalena Crippa, qui nelle vesti di una tenace sovrana non intenzionata a lasciarsi sovrastare dai nefasti eventi, fino alla fragile Ofelia, interpretata da Mariachiara Dimitri, che mostra disperazione per la morte del padre Polonio cantando e regalando amuleti a chi passerà ancora del tempo sulla fredda terra di Danimarca. La sofisticata pièce dai toni british è scandita da un ritmo pacato che le dona eleganza, ma che non riesce a sostenere la messa in scena fino alla fine. Nella scena del duello finale, infatti, i personaggi rimangono incagliati in distanze fisiche irraggiungibili, in un tempo d’azione troppo lontano dal dinamismo necessario a rendere verosimile lo scontro fisico fra Amleto e Laerte o il letale errore di Gertrude.

Daniele Pecci orchestra nel complesso un raffinato adattamento del classico shakespeariano, ponendo sotto i riflettori le contraddizioni umane di ieri e di oggi. È proprio su di un palcoscenico all’interno della scena che questo Amleto fin troppo logico si chiede se il teatro riesca veramente a rappresentare la vita e, in fondo, se gli esseri umani siano ancora in grado di vivere appieno il tempo che li separa dalla fine, senza divenire schiavi dell’insensibilità o di logoranti desideri. Domande e perplessità che la tragedia danese ripropone a ogni novità di lettura o adattamento, aiutandoci a non smettere mai di cercare esaustive risposte.


Dettagli

  • Titolo originale: Amleto
  • Regia: Daniele Pecci
  • Anno di Uscita: 2017
  • Musiche: Patrizio Maria D'Artista
  • Costumi: Maurizio Millenotti e Elena del Guerra
  • Cast: Daniele Pecci, Maddalena Crippa, Rosario Coppolino, Giuseppe Antignati, Sergio Basile, Mario Pietramala, Mauro Racanati, Marco Imparato, Vito Favata, Maurizio Di Carmine, Mariachiara Dimitri, Pierpaolo De Mejo, Domenico Macrì, Andrea Avanzi
  • Altro: Compagnia Molière nuovo allestimento


Altro

  • Testo: William Shakespeare
  • Adattamento: Daniele Pecci
  • Disegno Luci: Mirko Oteri
  • Visto il: Venerdì, 13 Gennaio 2017
  • Visto al: Teatro Comunale, Vicenza

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