Cinema

Circuito Chiuso

Vincenzo De Divitiis

Su Cubovision continua il progetto Web Movies con il found footage horror di Giorgio Amato

Nel 1980 il regista Ruggero Deodato realizza il primo film mockumentary italiano, Cannibal Holacaust, sconvolgendo l’opinione pubblica per la violenza di una storia riportata come realmente accaduta. A più di trent’anni di distanza Giorgio Amato ripropone un’idea simile aggiornandola, però, ai modelli più recenti del genere (come Rec e Cloverfield) in particolar modo alla famosa e fortunata serie Paranormal Activity. Una moda del momento a cui neanche il cinema italiano ha voluto sottrarsi e che questa pellicola, con la benedizione dei Manetti Bros – presenti in veste di produttori-, rielabora in maniera non del tutto convincente.

Roma 15 Aprile 2010: La 23enne Francesca Pardi scompare misteriosamente nel nulla. Due suoi amici, Claudia e Daniele, individuano in un certo Davide De Santis il possibile responsabile della sparizione e decidono di piazzare  alcune telecamere all’interno del suo apparentamento alla periferia di Roma. Le riprese realizzate nell’abitazione mostrano un vero e proprio maniaco che violenta e massacra avvenenti ragazze attirate da un annuncio fittizio di lavoro.

Circuito  Chiuso, come detto, si ispira alla serie ideata da Oren Peli con la sostanziale differenza che il soggetto ripreso dalla telecamere non è un fantomatico demone che infesta la casa ma il cosiddetto “mostro di Torre Gaia”; una storia decisamente più aderente alla realtà che proprio per questo crea inquietudine in chi guarda. Un uomo dalla doppia personalità, capace di passare da modi gentili ad atti di violenza animalesca e di guardare la televisione tranquillamente mentre la vittima si trova sul letto sofferente come se tutto fosse normale. Una psicologia contorta e misteriosa che viene descritta al meglio dal regista anche grazie all’ottima performance di Stefano Fregni molto bravo a dar forza al suo personaggio al contrario degli altri attori più giovani (Francesca CutticaGuglielmo Favilla) dimostratisi non all’altezza della situazione. A queste note liete, però, fanno da contraltare alcuni difetti ormai tipici di questo filone a partire da una prima parte piena di lungaggini che, pur risultando funzionali per la descrizione del maniaco, ne rendono lento il ritmo e noiosa  la visione. Altro punto debole del film, infine, sono le scene di “azione” che  risultano poco credibili e, soprattutto la scena finale, curate con troppa superficialità mostrando ancora una volta l’ormai atavica difficoltà di quasi  tutti i registi italiani sotto questo punto di vista.

Circuito Chiuso è disponibile gratuitamente su Cubovision.it fino al 15 Marzo.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Giorgio Amato
  • Fotografia: /
  • Musiche: /
  • Cast: Stefano Fregni, Francesca Cuttica, Guglielmo Favilla, Eléna Tchepeleva, Gaia Insenga
  • Sceneggiatura: /

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