Cinema

In Focus. La bellezza che (non) salverà il mondo

Valentina Esposito

La bellezza al cinema: da Nicolas Winding Refn a François Ozon, la triste favola della lolita contemporanea.

La bellezza ha da sempre affascinato l’uomo, che ha cercato disperatamente di coglierla, imprigionarla e darne una spiegazione attraverso l’arte, dalla pittura passando per la letteratura e la fotografia, fino al teatro e al cinema. Nicolas Winding Refn, tiepidamente accolto all’ultimo Festival di Cannes, con il suo The Neon Demon ha riaperto sul grande schermo uno scrigno magico e misterioso, portandolo, come è consuetudine del suo cinema, all’apice del dramma che si tinge di sfumature horror, un gusto dell’orrido che per i suoi standard rimane però composto senza troppi schizzi.

The Neon Demon è una pellicola che in realtà è una lettera d’amore, dedicata dal regista alla moglie e alla bellezza, croce e delizia, delle donne: Mi rendo conto di come la bellezza sia strumento di potere nelle mani delle donne. La bellezza è una valuta sempre in crescita, mai in perdita. Nel corso della nostra evoluzione, la bellezza si va esaurendo, mentre noi ne siamo sempre più ossessionati. E questa ossessione conduce a una follia tutta particolare”.

Con quella imperturbabilità che lo contraddistingue, si può dire che Refn, al pari dell’innocenza della sua protagonista, ha scagliato un carbone ardente nell’assoluto silenzio di quei pochi spettatori che con coraggio si lanciano alla visione delle sue pellicole. È un cinema pericoloso il suo, vestito di una lussuosa e accattivante fotografia, così artefatta da dare al soggetto un’immagine vuota. O almeno è quello che il regista danese vuole far credere.

Refn copre il suo cinema di una bellezza tutta attuale. Una bellezza disarmante e pericolosa, dal retrogusto romantico, che non si evolve nell’armonia del sublime ma sceglie le vie impervie dell’orrore. È la bellezza incantata e ingannevole, quasi da favola, che avvolgeva il Dorian Gray di Oscar Wilde, che al cinema torna muovendosi sinuosamente sotto la pelle di personaggi in continua oscillazione tra la realtà e l’immaginazione. In The Neon Demon il mito di Narciso, materia prima che non perde mai di attualità, è sviscerato e macchiato di una imperante nevrosi contemporanea.

La giovane protagonista Jesse, che ha il candore innocente di Elle Fanning, è una giovane ragazza di provincia che vede nella bellezza la possibilità di costruirsi un’identità, un’immagine attraverso cui comunicare al mondo. Vergine ancora alla sua femminilità diventa donna lasciandosi modellare dall’industria della moda che corre verso una bellezza artificiale, intrisa da incroci di fattezze del maschile e del femminile, pur dichiarandosi persecutrice di una bellezza autentica e naturale. Jesse allora è “l’agnello” perfetto da immolare: non ancora donna, inconsapevole del potere di una bellezza lucente, ma ancora intatta e facilmente plasmabile. Una volta però acquisita questa consapevolezza, che per Jesse avviene dopo il primo flash della prima sfilata, la bellezza diventa arma di seduzione e potere.

Qualche anno fa anche la Isabel di Giovane e bella del francese François Ozon scopriva che la bellezza fresca e innocente dei diciassette anni può diventare un dono capace di sconvolgerti la vita, al punto da ritrovarsi inspiegabilmente addosso la voglia di essere desiderata, di concedersi ad uomini ricchi e in cerca di avventure sessuali. Isabel, come Jesse, assapora e si concede al lato oscuro della bellezza, al suo lato perverso: Ozon non ci spiega perché, restando leale a un genere fedele a quell’irrisolto tutto francese, ma Refn invece individua l’elemento misterioso e che tale resterà insito nella bellezza.

C’è un demone, e questo demone rischia di divorare l’essere umano che si ritrova a fronteggiarlo, al punto da lasciarne un’immagine vuota da modellarsi all’occorrenza, cedevole alla moda del momento, fino a condurla all’autodistruzione. Non è un caso che entrambi i registi abbiano scelto di dare alle loro protagoniste femminili un volto innocente ed etereo, caratteri inafferrabili, adolescenti dallo sguardo svampito e ignaro di un potere seduttivo tutto femminile, che quel demone trasformerà inconsapevolmente in lolite. Sono le vittime preferite di un mondo patinato che si ciba tristemente di un peso duro a morire: il vuoto d’amore. E allora quel vuoto lo ricopre una bellezza vuota altrettanto, che si specchia in un’ immagine senza cuore dal corpo artificioso e artificiale, oppure in un corpo che si abbandona al piacere senz’anima e fine a se stesso.

La bellezza salverà il mondo, affermava Fëdor Dostoevskij. Oggi può ancora appartenerci questa frase? Forse questa è la pericolosa domanda che il cinema ci sta ponendo.


Dettagli

  • Titolo originale: The Neon Demon
  • Regia: Nicolas Winding Refn
  • Anno di Uscita: 2016
  • Genere: Horror, Thriller
  • Fotografia: Natasha Braier
  • Musiche: Cliff Martinez
  • Costumi: Erin Benach
  • Produzione: Danimarca, Francia, USA
  • Cast: Elle Fanning, Christina Hendricks, Keanu Reeves
  • Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn, Mary Laws, Polly Stenham

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