Arti Performative

Carullo/Minasi – Due passi sono

Annagiulia Scaini

Recensione dello spettacolo visto in occasione de “Le Vie dei Festival” 2012

Non è difficile capire il motivo per cui Due passi sono sia stato lo spettacolo vincitore del “Premio Scenario per Ustica” nel 2011: parla al pubblico e vive nel pubblico. 

Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi hanno dato voce a sogni, aspirazioni e paure del singolo mettendo se stessi in scena. Sono un piccolo uomo e una piccola donna, una coppia sui generis che fa ridere nel suo approcciarsi alla vita, alla malattia, all’amore.

Un amore che non si riesce a cogliere quando i due personaggi vengono da principio illuminati seduti su due sedie vicine poste al centro della scena. Hanno discussioni, relative alle proibizioni che lei impone e che lui puntualmente si trova a non rispettare, che scemano così nel nulla, dimenticate tanto velocemente quanto la loro durata.

Si parlano ma non si guardano spesso; si parlano ma non si toccano mai. Solo indossando un paio di guanti in lattice i due si sfiorano con una tenerezza quasi infantile che li connota per ciò che sono: due persone che desiderano e che allo stesso tempo temono di realizzare i propri desideri per paura di non poterli più esprimere.

Lei guarda a terra, conta le mattonelle per strada per sognare una casa più grande, lui guarda il cielo perché le stelle sono così tante che sarebbe superfluo contarle. Le stelle dimostrano che c’è sempre un oltre che non può essere tenuto sotto stretto controllo, che si può andare al di là di quello spazio in cui sono bloccati: lui per necessità, a causa della sua malattia, lei perché, si scoprirà, senza il suo compagno si sentirebbe persa.

Cri e Pe, come si chiamano a vicenda durante lo spettacolo, sono lì che anelano alla vita e parlano di un matrimonio che non possono permettersi, di figli che potrebbero essere brutti ma intelligenti, del loro futuro insieme. Un futuro che seppur ignoto c’è, perché basta guardare l’orizzonte, cercarlo e fantasticarlo non fermandosi a quello che gli occhi vedono. Così Cri fa quei due passi che non ha mai avuto il coraggio di fare, due passi che la portano fisicamente lontana per un momento da Pe ma più vicina a lui di quanto non possa essere possibile. Perché Cri all’orizzonte vede lui e la loro vita insieme, felici. Cri all’orizzonte vede i suoi desideri realizzati.

Un coraggio di sognare che insegue anche Pe con il suo improvviso alzarsi in piedi e incedere zoppicante verso Cri con un cuscino tra le mani da cui estrarrà un abito bianco.

Un matrimonio per il quale non serve altro che la voglia di stare insieme, pronti a costruire e vivere un futuro che magari non sarà quello idealizzato. Un futuro per cui basta il loro amore, anzi, in cui bastano loro che si amano di un “amore particolare”.


Dettagli

  • Titolo originale: Due passi sono

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti