Arti Visive

Site Specific. Intervista a Sasha Vinci

Gabriella Bologna

In occasione di ArtVerona, che si conclude oggi, abbiamo intervistato Sasha Vinci, Direttore Artistico di Site Specific, una realtà emergente nel panorama dell’arte contemporanea che parte da Scicli per conquistare spazi urbani con artisti internazionali.

Come nasce Site Specific?

Il progetto nasce circa un anno e mezzo fa ma questa realtà esiste già da alcuni anni. Nel 2008 avevamo costituito l’associazione culturale PASS/O che poi ha acquisito il nome e il dominio web Site Specific nel 2013. Noi operiamo in modo “site specific” all’interno del tessuto urbano della città di Scicli.

Cosa avete realizzato a Scicli?

La mia ambizione e quella di tutti i collaboratori al progetto è di rendere Scicli un teatro vivo e creare un’esperienza estetica all’interno della città grazie ai linguaggi dell’arte contemporanea. Da quest’idea nel tempo abbiamo realizzato progetti, mostre, eventi: lavoriamo molto con l’arte pubblica e cerchiamo di contaminare tutto il tessuto urbano.

Come scegliete i luoghi in cui esponete le opere e realizzate le installazioni?

A volte sono i luoghi a scegliere noi. Scicli ha la fortuna di avere degli spazi monumentali straordinari e siamo stati spesso invitati a visitare luoghi che poi sono diventati i siti dove noi abbiamo agito, i luoghi dell’azione per l’arte.

Quali artisti avete invitato?

La lista è lunga. In questi anni abbiamo creato collaborazioni nazionali e internazionali, sia con realtà indipendenti, sia con gallerie, sia con artisti. In uno degli ultimi progetti realizzati (nel caso specifico a nome di SEM con una importante collaborazione di Site Specific) abbiamo presentato artisti come Bill Viola e Adrian Paci. Site Specific continua a fare ricerca e in ogni progetto appaiono nuovi nomi, sempre guardando al panorama dell’arte internazionale.

Qual è stato l’ultimo progetto realizzato?

Una mostra personale di Francesco Lauretta, “diffusa” in tre luoghi diversi. Site Art, Palazzo Beneventano e Site Mill al Mulino San Nicolò hanno accolto le opere dell’artista e si è creata una vera e propria processione urbana per visitare i tre spazi.

Come ha reagito la città di Scicli?

Inaspettatamente ha reagito in modo straordinario. Abbiamo realizzato numeri importanti e l’ultimo evento ha raggiunto più di 6.000 visitatori, una presenza molto rilevante per una cittadina dell’entroterra siciliano. Alle inaugurazioni vengono dalle 500 alle 1000 persone e “vivono” la mostra, poi nel corso del mese questi numeri aumentano arrivando a migliaia di persone. Si deve spezzare il meccanismo chiuso dell’arte contemporanea che il pubblico non conosce. Il nostro lavoro è quello di invitare il visitatore a entrare negli spazi dei nostri progetti e diventare protagonista di tutto quello che facciamo.

Progetti futuri?
Stiamo lavorando alla nuova programmazione che presenteremo a fine novembre. Sarà una progettazione annuale e riserva delle belle sorprese.



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