Arti Visive

Ecco la Biennale di Architettura 2016

Gabriella Bologna

Presentata pochi giorni fa la 15. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia diretta da Alejandro Aravena (Cile 1967), direttore esecutivo di ELEMENTAL, Leone d’Argento per promettenti giovani architetti alla 11 Biennale di Architettura, e vincitore del premio Pritzker 2016.

Il tema di questa edizione, che aprirà il prossimo 28 maggio, è “Reporting from the front”, un’idea che Aravena ha spiegato così: “Ci sono numerose battaglie che devono ancora essere vinte e molte frontiere che devono necessariamente espandersi per migliorare la qualità dell’ambiente edificato e, di conseguenza, per migliorare la qualità della vita delle persone. Questo è quello che vorremmo la gente venisse a vedere: storie di successo che meritano di essere raccontate, casi esemplari che vale la pena condividere e in cui l’architettura ha fatto, sta facendo e dove farà la differenza in queste battaglie e per queste frontiere”.

Alla mostra “Reporting from the front” curata da Aravena si affiancheranno 62 partecipazioni nazionali e altre presenze per complessivi 88 partecipanti provenienti da 37 paesi, di cui cinque presenti per la prima volta: Nigeria, Seychelles, Filippine, Kazakistan e Yemen.

Il percorso espositivo si svilupperà dal Padiglione Centrale dei Giardini all’Arsenale, estendendosi come è ormai consueto a vari spazi del tessuto urbano veneziano e oltre, fino a Forte Marghera con l’esposizione Reporting from Marghera and Other Waterfronts a cura di Stefano Recalcati, che presenta progetti di rigenerazione urbana di porti industriali.

Oltre alle presenze di Tadao Ando, Rem Koolhaas, David Chipperfield e altre archistar, la mostra punterà su una nuova collaborazione con il Victoria & Albert Museum di Londra nel padiglione delle arti applicate alle Sale d’Armi dell’Arsenale, con una mostra dal titolo A World of Fragile Parts, a cura di Brendan Cormier.

Aravena ha scelto di rappresentare il tema principale con una fotografia di Bruce Chatwin che è anche l’icona della mostra: un’anziana archeologa tedesca in un deserto del Sudamerica su una scala di alluminio “utile per cambiare prospettiva”. Ecco dunque la prospettiva della 15 edizione: “Invitare e ascoltare – spiega Aravena – quelli che salendo a una prospettiva diversa da quella che abbiamo tutti noi per terra, riescono a incontrare un senso in ciò che per noi possono apparire solo informazioni senza senso“.

 

 



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