Arti Performative

Al via la nuova stagione del Teatro dell’Orologio: “Nessun teatro si salva da solo”

Renata Savo

Nessun teatro si salva da solo” è il titolo della stagione teatrale 2016-2017 del multi-sala off capitolino per antonomasia, il Teatro dell’Orologio.

Come ognuno degli ultimi anni, durante i quali ne abbiamo seguito le attività, lo spazio in via de’ Filippini si propone il nobile obiettivo di dare risalto alla drammaturgia contemporanea italiana, emergente e non, assecondando la volontà di continuare a costruire un luogo che sia uno spazio aperto sotto cui ripararsi

Quarantasei gli spettacoli in cartellone, molti ritorni e ricorrenze, di artisti, compagnie, che portano alto il nome della nostra lingua convertita in suono dai corpi degli attori, in carne e sudore, in emozione, fiction, immagine. Il Teatro dell’Orologio decide di proseguire quella linea coltivata nel tempo, una linea continua che bilancia, così, la presenza della scena romana con quella nazionale; che rinnova collaborazioni con importanti produzioni; che sa coinvolgere e difendere il “nuovo” quasi come se la novità necessitasse comunque, per essere preservata, di essere ripetuta e affiancata. In questo senso, allora, si spiegano i ritorni e la scelta dello slogan, simile al verso di un Manifesto politico che mette al centro il Teatro anziché il cittadino: “Nessun teatro si salva da solo”.

Ritornano, infatti, Teatrodilina e Biancofango, da tre anni ospiti della stagione del Teatro dell’Orologio, e anche quest’anno rispettivamente con Gli uccelli migratori (dal 1° al 4 dicembre), scritto e diretto da Francesco Lagi, e Porcomondo, di Francesca Macrì e Andrea Trapani (dal 6 all’11 dicembre). Dopo aver festeggiato il decimo compleanno della compagnia Biancofango lo scorso anno, si celebrerà stavolta quello di Fibre Parallele, con una delle prime produzioni della compagnia, Due, dal 20 al 22 gennaio. Ci saranno Kronoteatro con Cannibali (dal 25 al 27 novembre), uno spettacolo sull’esercizio del potere e sul confronto generazionale; BluTeatro, che presenta al Teatro dell’Orologio due lavori: Toy Boy, di Massimo Odierna (dal 9 al 12 febbraio) e Donne D’Acqua Dolce, di Viviana Altieri ed Elisabetta Mandalari (dal 5 al 7 maggio); Eco di Fondo / Teatro Presente presentano rispettivamente La Sirenetta (dal 23 al 26 marzo), di Giacomo Ferraù e Giulia Viana, uno spettacolo che tratta le tematiche di genere, e La Mite, adattamento da F. Dostoevskij per la regia di César Brie. (dal 7 al 12 febbraio).

Sempre da Torino, tornano Tedacà, quest’anno in scena con Il sentiero dei passi pericolosi del canadese Michel Marc Bouchard, e tre giovani compagnie: Proprietà Commutativa con 3Q Liberi Esperimenti Politici (dal 24 al 19 gennaio), Il mulino di Amleto, con Gl’innamorati underground (dal 10 al 12 febbraio) e il Teatro della Caduta, nuova istanza ministeriale Under 35 che presenta Madama Bovary, scritto e interpretato da Lorena Senestro (dal 15 al 18 febbraio).

Nuovo focus sul Premio Riccione, con MaMiMò e Quattroquinte: il primo presenta Scusate se non siamo morti in mare, uno spettacolo sul tema della migrazione, sulla sua natura di fenomeno, sia politico sia naturale, un testo di Emanuele Aldrovandi, giovane talento della drammaturgia italiana (Premio Riccione / Tondelli 2013 con Homicide House, Premio Hystrio-Scritture di Scena 2015 con Farfalle) e anche curatore, con Monica Nappo, del corso di drammaturgia del Teatro dell’Orologio. Quattroquinte porta l’Alba al Teatro dell’Orologio, con un testo di Maria Teresa Berardelli (Premio Riccione / Tondelli 2009 con Sterili) interpretato da Daniele Natali e Aurora Peres, quest’ultima protagonista anche di Costellazioni, insieme a Jacopo Venturiero, per la regia di Silvio Peroni, dal 15 al 20 novembre.

Sempre dal Premio Riccione, il Teatro dell’Orologio ospiterà per la prima volta a Roma, Ritratto di donna araba che guarda il mare, di Davide Carnevali, per la regia di Claudio Autelli, compagnia LAB121. Nonostante gli impegni europei con il progetto Walking on the moon, non può mancare la compagnia di casa al Teatro dell’Orologio CK Teatro: torna così, dal 24 al 26 febbraio, Hitchcock. A Love story, con Anna Favella e Massimo Odierna.

Ci sarà anche Fattore K, con due lavori: Palomar, un delicato e raffinato spettacolo di Raquel Silva, dal libro omonimo di Italo Calvino, in collaborazione con Association Pagaille e Compagnia Pensée Visible, e Idiota, del catalano Jordi Casanovas, uno spettacolo sulla crisi economica mondiale e e quelle individuali, diretto da Roberto Rustioni

Dopo l’edizione 2015 di Dominio Pubblico, fanno ritorno Berardi / Casolari, che presentano, dal 24 al 29 gennaio, il nuovo lavoro La Prima, la migliore, prodotto da ERT; altra importante apertura di collaborazione, quella con il Teatro dell’Elfo di Milano: in scena, dal 29 al 4 dicembre Road Movie con Angelo Di Genio, Premio Hystrio – Mariangela Melato, sul tema della malattia, e sull’essere affetti dall’HIV, per la regia di Sandro Mabellini.

Tra le compagnie che si sono distinte all’attenzione nazionale degli ultimi anni Leviedelfool, che porterà Requiem for Pinocchio (dal 10 al 12 marzo) e Luna Park – Do you want a cracker?, terzo episodio della Trilogia dell’essere (dal 4 al 6 novembre). Ci saranno anche i calabresi Scena Verticale dall’11 al 13 novembre, con Il Vangelo secondo Antonio che ha debuttato al Festival Primavera dei Teatri.

Sempre nel segno della nuova drammaturgia, il Teatro dell’Orologio ospita a seguire Tutti i miei cari (dal 18 al 20 novembre) di Francesca Zanni, pièce su Anne Sexton, per la regia di Francesco Zecca, con Crescenza Guarnieri; il duo Alvigini / Di Vito, con lo spettacolo Liberi Tutti, dal 14 al 19 febbraio e Hikikomori, testo di Katia Ippaso e Marco Andreoli, diretto da Arturo Armone Caruso, dal 13 al 18 dicembre: storia del rapporto feroce e appassionato tra madre e figlio.

L’attenzione verso le realtà Under 35 resta tra gli interessi più vivi del Teatro dell’Orologio, che impegna gran parte della stagione 2016-2017 come spazio riservato a compagnie Under 35: Giacomo Bisordi, che apre l’intera stagione con Amore e resti umani di Brad Fraser (dal 21 al 23 ottobre) e presenta, in prima nazionale, U R, dal 14 al 19 marzo, spettacolo tratto da Rossum’s Universal Robots di Karel Čapek.

Chiude il mese di ottobre Marcello Cotugno, in prima nazionale con Il corpo giusto (dal 27 al 30 ottobre) di Eve Ensler, che raccoglie le voci di quelle donne in cerca di un nuovo spazio; e Francesca Blancato con Apparecchio (27 – 30 ott) presentato in forma di studio nella stagione scorsa, una produzione Aut-Out in collaborazione con Rialto Sant’Ambrogio e Compagnia Frosini/Timpano. Segue il debutto romano del gruppo artistico molisano diretto da Stefano Sabelli, con un Re Lear (28 ott – 06 nov).

A dicembre, la compagnia UnterWasser con lo spettacolo OUT, finalista al Premio Scenario Infanzia 2014: poetica visione per adulti e bambini. Il 2017, invece, si apre con S.P.E.M. (dal 12 al 15 gennaio) di Cristina Pelliccia e Giulia Trippetta, andato in scena lo scorso anno al Teatro dell’Orologio in occasione del Festival ContaminAzioni 2015. Segue la compagnia Ariel dei Merli con Testo tossico (dal 20 al 22 gennaio), una drammaturgia di Francesca Manieri, diretto e interpretato da Federica Rosellini, che ritroviamo in Faust Marlowe Burlesque, un testo di Aldo Trionfo e Lorenzo Salveti, in scena dal 24 al 26 febbraio per la regia di Massimo Di Michele.

Dal 16 al 19 febbraio Samuele Chiovoloni cura la regia e l’adattamento di Combustibili, testo della scrittrice belga Amélie Nothomb, portato in scena con la compagnia Teatro di Sacco.

Tra le nuove giovani realtà intercettate, Alchemico Tre del romagnolo Michele Di Giacomo, e la compagnia Esercitazioni invisibiliAlchemico Tre presenta Le buone maniere. I fatti della Uno bianca: un testo di Michele Di Vito per la regia di Michele Di Giacomo, in scena dal 23 al 26 febbraio, a cui segue Futura umanità, di Agiteatro, dal 28 febbraio al 2 marzo, mentre Esercitazioni Invisibili presenta il progetto the waste land, in scena dal 30 marzo al 2 aprile. In contemporanea, in Sala Orfeo, Paolo Zuccari è alla regia de Il fuoco nell’anima, una drammaturgia di Roberto Scarpetti sull’ossessione femminile per la presenza ingombrante degli uomini nelle loro vite. Tra gli appuntamenti speciali della programmazione, La Tana, spettacolo vincitore del Festival Inventaria 2016 (il 27 e 28 aprile) della compagnia pratese ZiBa; la compagnia InControVerso che porta in scena una drammaturgia di Jean Paul SartreA porte chiuse, intrisa di musica e danza, dal 28 febbraio al 5 marzo; Anita Cherubina Bianchi, insieme alle opere artistiche di Fulvia Cardella, nel suo spettacolo APNE-A; l’anteprima del nuovo lavoro di Luciano Melchionna, Ophelìa (22 e 22 febbraio). La stagione si chiude con un evento speciale di Attilio Fontana e Shiddartha Prestinari:Sirene confuse, in scena dal 16 al 21 maggio.

Ancora, ci saranno gli eventi collaterali, i format e le rassegne alle quali il Teatro dell’Orologio ci ha piacevolmente abituato: appuntamenti mensili con la danza di B*PFORM, una piattaforma pensata per collettivi, coreografi, compagnie e gruppi che lavorano nel campo della danza e della performance contemporanea, per la direzione artistica di Silvia Marti e l’organizzazione di Giulia Federico. Dal 15 ottobre con un appuntamento al mese avrà luogo la rassegna di Improvvisazione Teatrale della SITI – Scuola Internazionale di Teatro all’Improvviso – a cura di Giorgia Mazzucato.

Dal 21 novembre al 4 dicembre la Sala Moretti ospiterà EXIT. Giunta alla nona edizione, la rassegna ideata e realizzata dalle compagnie aderenti alla Federazione Italiana Artisti ha l’obiettivo di offrire un teatro che non sia d’élite, ma pensato e attento al pubblico. Torna il Festival Inventaria, ideato e diretto da DoveComeQuando, alla settima edizione con tantissime nuove proposte teatrali (8 – 21 maggio), “festa del teatro off” con oltre 20 spettacoli il cui vincitore farà parte della successiva stagione del Teatro dell’Orologio.

Non mancherà, naturalmente, l’appuntamento con Dominio Pubblico – La città agli under 25, progetto del Teatro dell’Orologio e del Teatro Argot Studio, in collaborazione con il Teatro di Roma: 80 ragazzi avranno l’obiettivo di realizzare un Festival interamente dedicato ad artisti Under 25, di cui cureranno tutte le fasi (30 maggio – 4 giugno).

Insomma, non resta che lasciarsi travolgere, come un’onda risucchiare, per poi riemergere, rituffarsi, annegare, nella drammaturgia contemporanea, al Teatro dell’Orologio.

 

 



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