Cinema

Argo

Marina Niceforo

Ben Affleck torna alla regia con un film su un falso film…Ma non chiamatelo film politico!

Generalmente le parole Iran e Stati Uniti nella stessa frase non promettono nulla di buono. I rapporti internazionali tra i due Stati sono così delicati che, accingendosi a vedere un film americano su una crisi politica con americani ostaggi in Iran, ci si aspetta una catastrofe da un momento all’altro. Generalmente. Ma a Ben Affleck, sembrerà strano, la politica importa poco, e in Argo – la sua terza opera come regista – riesce a tenerla sempre al servizio della forma narrativa del thriller.

Basato sui fatti realmente accaduti durante la rivoluzione iraniana del 1979, Argo è il falso film che la CIA finge di voler produrre per liberare i sei “ospiti” dell’ambasciatore canadese a Teheran, sfuggiti alla presa dell’ambasciata statunitense da parte dei khomeinisti. L’espediente ideato dal solitario “estrattore” Tony Mendez (Affleck) potrebbe fallire da un momento all’altro, perché il paese è in piena caccia agli americani (rei di aver dato asilo allo scià deposto Reza Pahlavi) e i rivoluzionari sono sulle tracce dei diplomatici fuggiti. Caccia agli americani, dunque, ma non a quelli del Canada; è questo l’unico appiglio che permette a Mendez – ora in camicia dal grande colletto a punte come produttore del film – di portare i sei fuori dall’Iran, facendoli passare per membri della troupe cinematografica canadese in esplorazione sui luoghi di ripresa.

Da un lato l’ex impero persiano, dall’altro quello saldo e potente di Hollywood, dove forse le leggi sono ancora più spietate che in qualsiasi altra dittatura, e al cui indirizzo gli strali satirici sono più gustosi. Qui si sente l’impronta di George Clooney, produttore insieme ad Affleck, ed è questa la parte leggera, mai fuori luogo, che ci fa apprezzare il film nella sua giusta dimensione e guardare ai segugi iraniani con meno terrore. Il make-up artist John Chambers (John Goodman) è l’emblema di quel mondo dove tutto – al contrario delle immagini televisive che arrivano dall’Iran – è finzione, dove il più ricco ha sempre più potere, dove le produzioni e le carriere nascono e muoiono da un giorno all’altro. E allora, perché il progetto Argo non dovrebbe essere credibile?

In mezzo c’è l’incertezza di non riuscire, la preparazione del piano – la cura del dettaglio anche visivo è la pregevole firma di Affleck – la tensione che tiene incollati alle vicende dei sei fuggiaschi e di quel Mendez di cui sappiamo così poco ma che pure ci affascina con la sua bontà, con la sua concretezza e quel desiderio un po’ infantile di salvare gli altri e se stesso volando via su una navicella spaziale, proprio come nel fantascientifico Argo, per tornare dal figlio. 


Dettagli

  • Titolo originale: Argo
  • Regia: Ben Affleck
  • Fotografia: Rodrigo Prieto
  • Musiche: Alexandre Desplat
  • Cast: Ben Affleck, Bryan Cranston, Alan Arkin, John Goodman, Victor Garber
  • Sceneggiatura: Chris Terrio

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti