Cinema

Adam Sandler e Netflix

Franco Cappuccio

Le persone amano odiare Adam Sandler tanto quanto amino adorarlo. I suoi accordi con Netlflix sembrano aver accelerato questa tendenza oltre i livelli di guardia. Attualmente ha fatto il primo film del suo secondo accordo con loro – una partnership che, dal 2015, ha prodotto cinque lungometraggi (punteggio medio su Rotten Tomatoes: 22 per cento) e lo speciale di standup comedy Adam Sandler: 100% Fresh (2018). Il punto di cui ci si lamenta è che da l’impressione di impegnarsi al minimo per una oscena quantità di denaro, e questa obiezione sembra valere sia per la forma che per il contenuto. Fa ancora commedie grossolane e sciatte, spesso con premesse stupide (in The Do-Over, due compagni di liceo si ritrovano dopo anni e fingono le loro morti) e colpi di scena insensati (in The Do-Over i due compagni finiscono per trovare una cura per il cancro).

Ho atteso con curiosità di vedere Sandler e Jennifer Aniston cimentarsi in una struttura alla Agatha Christie in Murder Mystery, e quando un amico mi ha detto che Matrimonio a Long Island aveva un umanismo che ricordava Jean Renoir, mi è sembrato un po’ esagerato, ma intrigante. Se i film di Netflix fossero presi più sul serio, Matrimonio a Long Island sarebbe stato annunciato come l’interessante esordio alla regia di lungometraggio di Robert Smigel (creatore di Triumph, The Insult Comic Dog e co-sceneggiatore di Zohan – Tutte le donne vengono al pettine). È una commedia d’insieme disarmantemente dolce e divertente fino alle lacrime che include un coro greco di zie verso la sordità, una narrativa estesa sui valori rubati, ed un colpo alla rovescia che comprende infilare un gran numero di pipistrelli vivi nella sede del comune. Smigel orchestra un cast di amici (che comprende Chris Rock, Steve Buscemi e Rachel Dratch), fidandosi che i suoi attori portino una tangibile umanità ai loro personaggi, in ogni caso ridicoli, e evitando la rovina di così tante commedie contemporanee: l’iperscrittura. Sandler interpreta in maniera diretta Kenny Lustig, un patriarca amorevole e tormentato che maschera con l’allegria la striscia di assalti costanti al suo orgoglio e al suo portafoglio in vista del matrimonio della figlia.

Sandler non si tira mai indietro nel mischiare umorismo osceno con una sorprendente tenerezza. Il risultato sarebbe stucchevole in mani attoriali meno capaci, ma Sandler porta lo stesso lavoro nei film Netflix che compie con Paul Thomas Anderson o con Noah Baumbach. In Sandy Wexler interpreta un uomo con un’insicurezza paralizzante e la paura di essere rifiutato che fa rumore quando ride, e Sandler telegrafa la solitudine di Sandy con la stessa facilità con cui ride rumorosamente alle sue battute. C’è una totale mancanza di presunzione in tutto il suo lavoro: interpreta i personaggi più stravaganti onestamente, e non c’è mai il sentore di quella serietà forzata che a volte affligge i comici che provano ad affrontare il drammatico.

Se Sandler è finito fuori dal vostro radar, o non vi ha mai ispirato di primo acchito, Adam Sandler 100% Fresh è un buon punto di partenza. In uno dei comedy specials più sciolti che ho visto in anni, il suo materiale riguarda per la maggior parte il passaggio alla mezza età, ma il suo animo rimane quello di un ragazzino, passando con ingenuità da canzoni sulle sue figlie, “UFC Ears” e Uber puzzolenti, a battute su fantasmi che misurano il pene, fino a degli omaggi musicali al suo vecchio amico Chris Farley e sua moglie Jackie. Sandler è a turni assurdo e dolcemente sentimentale. E soprattutto, sembra passarsela alla grande.



Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti